Chiesa di Incirano

La Parrocchia

Sicuramente dal 1568 al 1610 Incirano fu parrocchia insieme a Cassina Matta (ora Cassina Amata) e faceva parte della Pieve di Desio, come risulta dalla storia locale di Cassina Amata. Nel 1579 ci fu la visita pastorale di S. Carlo Borromeo, che istituì la confraternita del SS. Sacramento.

Considerando il pericolo che i parrocchiani di Cassina Amata dovevano affrontare per arrivare alla parrocchia, posta al di là del torrente Seveso, che non aveva ponti, nel 1610 il cardinale Federico Borromeo costituì in quella frazione la parrocchia, unendovi anche Cassina Nuova, che dipendeva da Dugnano. La parrocchia di Incirano fu soppressa e unita a Dugnano. Incirano fu chiesa dipendente da Dugnano per oltre due secoli, ma si deve credere che, quasi costantemente e con qualche certezza nell’800, abbia sempre avuto un sacerdote coadiutore, residente in parrocchia. È anche certo che le comunità delle parrocchie circostanti si recassero in pellegrinaggio al santuario per onorare la Madonna.

Nel 1939, essendo morto il parroco di Dugnano ed essendo impossibile al coadiutore sostenere il carico di due comunità, il cardinale Schuster inviò ad Incirano un padre oblato di Rho: padre Giuseppe Maganza.

Con decreto emanato il 16 Dicembre 1939, Incirano è proclamata parrocchia.

Il 23 aprile 1941 il cardinale Schuster consacrò la chiesa. In quell’occasione gli abitanti di Incirano, aiutati e sostenuti da padre Maganza, si prodigarono affinché la loro chiesa diventasse parrocchia, e, con grande e buona volontà, si impegnarono a raccogliere il patrimonio necessario al beneficio parrocchiale. Nel 1943 padre Maganza consegnò la nuova istituzione nelle mani del suo primo parroco: don Luigi Villa.

Occorre ricordare che costante fu la presenza e l’opera all’interno della parrocchia delle suore del Cottolengo. Risiedevano nell’asilo Cappellini, adiacente alla chiesa e fondato nel 1906: vi rimasero fino al 1984.

Nel 1959 don Paolo Colombo sostituì don Villa, morto nello stesso anno.

Nel 1962 durante le Missioni, i padri oblati di Rho musicarono una preghiera scritta sotto forma di poesia da don Luigi Villa e dedicata alla Madonna d’Incirano.

Don Colombo fu trasferito nella parrocchia di Dérgano nel 1963 e Incirano passò nelle mani di don Fausto Bigi. Egli fece restaurare la chiesa ed ampliare la casa parrocchiale.

Il 17 Settembre 1972 la parrocchia passava nelle mani di don Emilio Brenna. Il cardinale Colombo venne in visita pastorale nel Luglio 1977 e ritornò nel Gennaio 1978 per consacrare il nuovo altare e ammirare la chiesa completamente restaurata. Dopo la ristrutturazione del vecchio campanile, nell’Ottobre 1981 fu inaugurato il nuovo concerto di campane, consacrate nel Maggio precedente, in occasione della festa patronale.

Si è ricevuto poi la visita pastorale effettuata dal vicario episcopale, mons. Carcano, a nome dell’arcivescovo Carlo M. Martini, che è venuto a visitarla il 2 Marzo 1991.

Il 26 Maggio 1991, la nostra parrocchia ha festeggiato il 50° anniversario di fondazione.

Dal 2006 la Parrocchia di Incirano, assieme a quella di Dugnano, forma una Comunità Pastorale Unica Incirano-Dugnano.

Dal 9 novembre 2014, la Parrocchia di Incirano, assieme a quella di Dugnano e a quella di Calderara, forma la Comunità Pastorale beato Paolo VI.

Dal 2023, la Parrocchia di Incirano, assieme a quella di Dugnano, Calderara, Paderno e Villaggio Ambrosiano forma la Comunità Pastorale san Giovanni Paolo II. (ritorna)

La chiesa

Le prime notizie ufficiali legate ad una chiesa di Incirano, dedicata a Maria, risalgono al 1200. Di esse si trova traccia nel «Liber Sanctorum Mediolani», attribuito a Goffredo da Busserò, che rappresenta una sorta di inventario di quasi tutte le chiese dell’antica Diocesi Milanese. Non è possibile determinare con precisione da quanto tempo ci sia il culto a Maria Assunta ad Incirano e nel circondario, ma esso potrebbe essere documentato dal 1600, considerando il quadro antico che rappresenta l’Assunta e che è ancora conservato nella sala adiacente alla chiesa.

La chiesa attuale fu costruita nel 1854 per volere del cavaliere Antonio Gargantini, come risulta dall’antica lapide posta sulla facciata. Essa sostituì l’antica chiesa, che non doveva essere che un piccolo oratorio. Sembra che diverso fosse l’orientamento, come starebbe a dimostrare la presenza di un antico cimitero, scoperto circa trent’anni fa e collocato sul fianco destro della chiesa.

Con decreto emananto il 16 Dicembre 1939, Incirano è proclamata parrocchia. In seguito furono eseguiti i lavori di ampliamentro e di restauro della chiesa: furono aggiunte le quattro cappelle laterali per opera degli stessi Inciranesi e la statua della Madonna fu trasferita dall’altare maggiore alla cappella laterale. Il 23 aprile 1941 il cardinale Schuster consacrò la chiesa.

Don Fausto Bigi fece restaurare la chiesa ed ampliare la casa parrocchiale. Nel 1971, in osservanza delle norme liturgiche conciliari, fu costruito l’altare rivolto verso i fedeli; nell’approvare i lavori di restauro, che erano costati molto, il cardinale Montini si rivolgeva a don Bigi con queste parole: «Abbi fiducia, Incirano è un paese buono». Il cardinale Colombo venne in visita pastorale nel Luglio 1977 e ritornò nel Gennaio 1978 per consacrare il nuovo altare e ammirare la chiesa completamente restaurata. (ritorna)

Cronicon Pieve di Desio – 23/24 aprile 1941

La chiesa dedicata a S. Maria viene ricordata fin dal secolo XIII. Al solito, essa è stata trasformata, abbellita e finalmente insignita del fonte battesimale, con propria fabbriceria ed amministrazione autonoma. Ormai nulla mancava, perché venisse dichiarata parrocchiale, distaccandola da Paderno. di cui fin qui era sussidiaria.

In questi ultimi tempi, il P. Giuseppe Maganza degli Oblati di Rho, nominato Vicario di Incirano, coadiuvato dalla buona popolazione, è riuscito finalmente a raccogliere il necessario patrimonio per l’erezione del beneficio parrocchiale; tanto che alla fine, l’Arcivescovo, riconoscendone la necessità spirituale, ha accolto benevolmente il suffragio della popolazione di oltre 700 anime, e la novella parrocchia è stata canonicamente eretta.

Nei giorni 23, 24 aprile il Cardinale si è recalo pertanto ad Incirano per amministrare la Cresima ad una sessantina di fanciulli e per consacrare al mattino seguente la restaurata chiesa. Circa 500 fedeli si sono accostati alla Sacra Mensa durante la Messa della Dedicazione della Chiesa. Questa buona popolazione non sapeva più che cosa fare per testimoniare la propria gioia e la riconoscenza all’Arcivescovo. Questi in cambio non ha chiesto che una cosa: che frequentino la Dottrina! Alla funzione della consacrazione del tempio, nonostante l’ora quasi notturna (le 4 del mattino) ha partecipato tutta la Parrocchia. Gran numero di fedeli avevano trascorso la notte insonne ed in preghiera innanzi alle Reliquie dei SS. Martiri da deporsi entro il nuovo altare, e che frattanto erano state esposte nella Cappella dell’Oratorio Femminile.

(1) A Milano km. 13; alt. m. 167. (ritorna)

Cronicon Parrocchia Incirano -10/11 Settembre 1943

Le solennità di Maria Nascente in Duomo e poi la S. Cresima e la consacrazione del Santuario della Madonna di Angera occupano il Cardinale durante questi giorni.

Venerdì 10 settembre egli ritorna nella Pieve di Desio, ad Incirano. È una parrocchia affatto nuova, distaccata da quella di Paderno. L’antica Chiesa è stata rifatta, e venne consacrata nel 1941. Incirano, Eccl. S. Mariae. Così Goffredo. La popolazione giunge a 1300 abitanti.

L’anno scorso furono distribuite n. 37.000 Comunioni. Non fanno Pasqua 7 od 8 persone. Il Cardinale è giunto in paese con una buon’ora di ritardo. Si temeva anzi che neppure venisse, giacché si era saputo ad Incirano che vari punti della zona di Milano erano in mano dei soldati Tedeschi, contro i quali per le vie sorgevano frequenti scaramuccie e pugilati con i nostri. Di conseguenza, morti e feriti dall’una e dall’altra parte. I Tedeschi ormai hanno occupato in Lombardia la città di Brescia ed i punti più strategici. il Generale preposto alla difesa territoriale di Milano, dichiara di aver ricevuto ordine di resistere, qualora venisse assalito.

Finalmente verso le 16 del giorno venerdì 10 settembre il Cardinale, rassicurato che si poteva giungere ad Incirano, parte a quella volta. Lungo la strada Comasina trova le milizie Tedesche. Lo lasciano passare inosservato. Ad Incirano ha cresimato n. 45 bambini: indi dopo le solite funzioni e dopo l’esame catechistico dei bambini, ha firmato i registri parrocchiali, ed è ripartito per Milano, prima che sopraggiungesse qualche nuova complicazione bellica. Il ritorno è stato senza incidenti. Il villino sulla Comasina, dove stava il Comando Germanico e dove nel recarsi ad Incirano avevamo veduto le guardie, questa volta è chiuso, e sembra che non ci sia nessuno. (ritorna)

Profilo Artistico

Austera e assai semplice la facciata, con linee snelle e di gusto ancora neoclassico. La sobrietà tipicamente lombarda è ora ancor più accentuata per via della eliminazione dell’ampia superficie a bugne che la rendeva più facilmente inquadrabile tra le realizzazioni moragliane. Si noti l’elegante ed alto arco che racchiude l’architettura del piccolo portale d’ingresso in stile tuscanico. Pur nella grande semplicità, nulla è casuale; c’è infatti un progetto preciso, attento e ben cadenzato. Ciò che caratterizza maggiormente l’edificio sacro è però l’interno. Contrariamente al gusto assai diffuso di spazi suddivisi da pilastri o colonne, qui si ha un’unica navata, con un alto soffitto piano. Evidenti le travature di notevoli dimensioni che suddividono lo spazio in tre lacunari, racchiusi da una fascia perimetrale di lacunari quadrati e rettangolari di più ridotte dimensioni.

Sia per le caratteristiche della facciata che dell’interno, ci viene spontaneo far riferimento ad un lavoro dell’architetto milanese Giacomo Moraglia (1791-1860), progettista della chiesa di Dugnano, nonché fecondo costruttore di case, palazzi e chiese a Milano e in provincia. Alcune caratteristiche architettoniche, in particolare nelle nervature e nelle cornici, sono infatti assai simili. Inoltre, a quel tempo, Incirano dipendeva dalla par­rocchia di Dugnano. Facile quindi che allo stesso architetto sia stato affidato anche il progetto di Incirano.

Molto suggestive sono le vetrate della Chiesa volute da Don Brenna.

Nella chiesa si trovano inoltre 4 quadri:

  1. Madonna assunta del seicento, attribuito ad un allievo del Procaccini.
  2. S.Giuseppe con bambino del milanese Bertini, ritrattista e pittore nato nel 1825.
  3. Sacro Cuore, di artista romano.
  4. S.Rocco, compatrono della Chiesa. (ritorna)