San Carlo Borromeo (dipinto)

secolo XVII (probabile fine 1600)

Descrizione

Il dipinto raffigura San Carlo Borromeo, in abiti cardinalizi, a mani giunte prega, inginocchiato davanti al crocefisso. Volge lo sguardo all'angelo che è dietro di lui e che gli pone una mano sulla spalla, indicandogli con il dito della mano sinistra uno squarcio nel cielo ( si intravede la nuvola dove è Dio). Al lato destro del dipinto ( alla sinistra di San Carlo) due angioletti con in mano un libro che mostrano al Santo.

Cenni storici

Carlo Borromeo nasce nel 1538 ad Arona, sul lago maggiore, da una famiglia aristocratica lombarda. Ventiduenne e da poco laureato dopo aver compiuto gli studi tra Milano e Pavia, fu nominato segretario di stato  dallo zio De Medici, salito al soglio pontificio con il nome di PIO IV. Per espletare tale incarico risiede a Roma e così può dare un importante contributo per la ripresa e la conclusione del concilio di Trento.  Nel 1564 viene consacrato vescovo e l'anno  successivo ottiene dal pontefice l'autorizzazione a trasferirsi e risiedere nella  sua diocesi. Nel 1566 inizia la sua importante riforma nella  diocesi di Milano. Carlo Borromeo, adotta uno stile di vita austero, si cura della formazione del clero con la fondazione di seminari, divenuti esemplari, appoggiandosi ad ordini religiosi come i gesuiti e i barnabiti. Segue la sua diocesi spingendosi sino alle valli alpine, con frequenti visite pastorali. Fu vicino ai suoi fedeli durante la peste del 1576, occupandosi degli appestati. Carlo Borromeo, protettore del clero, dei catechisti ed invocato da tutti contro la peste, muore a Milano il 3 novembre 1584. Viene canonizzato nel 1610.

Il quadro subisce opera di restauro nel 2005, di seguito le fasi descritte dell'intervento.

il procedimento di restauro è stato caratterizzato da un preliminare studio  dello stato di conservazione del dipinto, anche attraverso esami radiografici si sono evidenziate ridipinture, depositi polverosi, e soprattutto il degrado della crosta pittorica visibilmente arida, ossidata e frantumata.

Le tappe del  restauro sono quelle di seguito elencate

1) Velinatura di protezione della crosta pittorica eseguita con carta giapponese e colla animale.

2) Trattamento del verso. E' stata pulita la vecchia tela e stuccati i fori prodotti dai traumi.

3) La pulitura del verso per la rimozione di colle e muffe, è stata effettuata meccanicamente mediante bisturi ricurvo.

operazioni di rintelaggio:

a) foderatura: è stata eseguita una doppia foderatura mediante colla pasta e pattina di lino, precedentemente lavata e tensionata su apposito telaio interinale.

b) stiratura: La stiratura è stata effettuata dopo ogni singola foderatura.

c) La svelinatura del dipinto è stata eseguita con acqua tiepida in modo tale da rimuovere la colletta e lo strato superficiale di polvere grassa e smog, che non si è potuto togliere prima del lavoro conservativo, essendo la crosta pittorica, friabile.

d) rimozione delle ripinture: previa applicazione di prodotti idonei ad azione ammorbidente si è provveduto con paziente lavoro di bisturi all'asportazione di ripinture molto estese e radicate, soprattutto nell'angolo destro superiore e sullo sfondo; mentre in accordo con la direzione lavori sono state lasciate alcune ridipinture coeve al dipinto.

e) così preparata la tela viene staccata dal telaio interinale e tensionata mediante sellerine ottonate su telaio ligneo definitivo con tensori angolari a vite.

f) si procede alla stuccatura con un impasto di gesso di Bologna e colla di coniglio, all'impasto è stata data una tonalità di rosso mattone, come da preparazione originale del dipinto.

g) Tamponatura con stucco liquido per livellare perfettamente le parti stuccate.

restauro pittorico

verniciatura generale a pennello con impiego di vernice Retoucher. Ritocco pittorico mirato alle stuccature delle diffuse lacune mediante velature con l'impiego di pigmenti naturali miscelati a vernice. Si è proceduto a micro ritocchi pittorici sull'incarnato del Santo e degli angeli che presentavano una sgranatura marcata, della pellicola pittorica.  Fissatura finale mediante nebulizzazione.

Il dipinto così consolidato, elasticizzato, nutrito e pittoricamente integrato è restituito alla sua più vera iconografia, dando all'opera la possibilità di essere valorizzata ed apprezzata. Sia il restauro conservativo che quello pittorico, sono stati eseguiti sotto la direzione della Dott.sa, Simonetta Coppa, incaricata dalla soprintendenza dei beni storico artistici di Milano.

Gallery

Caratteristiche

materiale:olio su tela
dimensionicm: 101 x76,5
catalogatonell'archivio dei beni parrocchiali
scuolalombarda
ubicazionechiesa S.M. Nascente cappella laterale della Beata Vergine