Beato Agnello (dipinto)

secolo XVII

Descrizione

la figura del beato, è posta in primo piano, veste con un manto nero, tipico dei benedettini;  con il braccio destro alzato, regge  e mostra la  croce, mentre nella sinistra tiene un libro. La testa del Santo è avvolta da una luce raggiante che dà lucentezza al volto.

Ai lati del santo e precisamente a quello destro ( cioè alla sinistra del dipinto) si trova un putto che regge il pastorale vescovile, mentre sulla destra del dipinto si intravede (solo in parte)  un' altro putto. In basso a sinistra emerge uno stemma araldico, presumibilmente appartenente ai committenti dell'opera

Il quadro per anni è stato arrotolato ed abbandonato nei depositi della chiesa. La sua storia e la sua  funzione era andata perduta. Per 100 anni era stato venerato; dal 1658 (anno di costruzione della cappella laterale dedicata a Sant'Agnello) al 1754 (anno in cui la cappella venne dedicata alla Vergine Maria).  Dalle ricerche di archivio è emersa l'importanza  che ha avuto questo Santo nella formazione della comunità di Paderno, e nella fabbrica della chiesa.

Nell'archivio del museo parrocchiale " Faldone legato Agnello" esiste un documento originale del 20 giugno 1658, in cui il parroco Arcangelo Agnello così scriveva:

" Come segue io M.R. Presbitero Arcangelo Agnello, figlio di Giovanni e sacerdote della parrocchia milanese di Santa Maria Nascente in Paderno, plebe di Desio Milano, dove feci edificare dalle fondamenta un altare nella chiesa parrocchiale situato nella parte laterale dell'ingresso indicando questa cappella sotto la protezione ( sub invocazione) Santo Padre, Abate Agnello ordine di San Benedetto."

In base alla visita del 1907 il quadro del Beato Agnello situato nel coro, è risultato in buono stato

Il quadro subisce opera di restauro nel 2005, di seguito le fasi descritte dell'intervento.

il procedimento di restauro è stato caratterizzato da un preliminare studio  dello stato di conservazione del dipinto, anche attraverso esami radiografici che ha messo in evidenza  la sottostante mezza figura di putto nell'angolo destro inferiore, dove per coprire la gamba l'autore della ridipintura aveva disegnato una mitria vescovile rimossa dopo la pulitura.

Le tappe del  restauro sono quelle di seguito elencate

a) Velinatura di protezione della crosta pittorica eseguita con carta giapponese e colla animale.

b) Trattamento del verso: La pulitura del verso è stata effettuata meccanicamente con bisturi ricurvo, al fine di rimuovere le pezze ed i collanti, nonchè le polveri grasse.

operazioni di rintelaggio:

a) foderatura: è stata eseguita una doppia foderatura mediante colla pasta e pattina di lino, precedentemente lavata e tensionata su apposito telaio interinale. La doppia foderatura è stata necessaria a causa della pellicola pittorica molto deteriorata.

b) stiratura: La stiratura è stata effettuata con ferro da stiro (Kg. 5) dopo ogni singola foderatura.

c) La svelinatura del dipinto è stata eseguita con acqua calda in modo tale da rimuovere la colletta e lo strato superficiale di polvere grassa e smog, che non si è potuto togliere prima del lavoro conservativo, essendo la crosta pittorica, friabile. Così saldata si è potuto intervenire con prodotti idonei e leggeri nella pulitura del dipinto in modo da rimuovere sedimenti di vecchie vernici e ritocchi precedentemente fatti per mimetizzare le lacerazioni e le perdite di colore.

d) rimozione delle ripinture: previa applicazione di prodotti idonei ad azione ammorbidente si è provveduto con paziente lavoro di bisturi all'asportazione di ripinture molto estese e radicate, soprattutto nella parte inferiore, che darà come esito il raffioramento  dell'angioletto e dello stemma araldico

e) così preparata la tela viene staccata dal telaio interinale e tensionata mediante sellerine ottonate su telaio ligneo definitivo con tensori angolari a vite.

f) si procede alla stuccatura con un impasto di gesso di Bologna e colla di coniglio, all'impasto è stata data una tonalità di rosso mattone, come da preparazione originale del dipinto.

g) Tamponatura con stucco liquido per livellare perfettamente le parti stuccate.

restauro pittorico

verniciatura generale a pennello con impiego di vernice Retoucher. Ritocco pittorico mirato alle stuccature delle diffuse lacune mediante velature con l'impiego di pigmenti naturali miscelati a vernice. Essendo il colore molto sgranato, si è proceduto a ritocchi pittorici mirati agli incarnati e allo stemma araldico.

Il dipinto così consolidato, elasticizzato, nutrito e pittoricamente integrato è restituito alla sua più vera iconografia, dando all'opera la possibilità di essere valorizzata ed apprezzata. Sia il restauro conservativo che quello pittorico, sono stati eseguiti sotto la direzione della Dott.sa, Simonetta Coppa, incaricata dalla soprintendenza dei beni storico artistici di Milano.

Gallery

Caratteristiche

materiale:olio su tela
dimensionicm: 236x115
ubicazionechiesa S.M. Nascente cappella laterale del crocefisso
scuolalombarda
catalogatonell'archivio dei beni parrocchiale